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Fender telecaster '51 John Cruz

Fender Telecaster '51
(NOCASTER)
Masterbuilt by John Cruz


Cominciamo da una piccola biografia per capire chi è questo Masterbuilder:
essendo chitarrista, John Cruz fu naturalmente attratto dai "misteri" della costruzione delle chitarre. Quindi, quando un amico gli disse che alla fender cercavano personale, a fine anni '80, Cruz cominciò dai lavori più umili, dallo spazzare i pavimenti al pulire i macchinari. La perseveranza e il talento naturale gli permisero una scalata al successo che sembra un po' una favola, che lo ha portato ad entrare al custom shop nel 1993.
John è giustamente orgoglioso di far parte di una simile elite di professionisti, e la sua più grande aspirazione è capire pienamente le esigenze del cliente, passando attraverso dettagli come la conoscenza dei suoi gusti musicali. "E' estremamente gratificante aver raggiunto questo traguardo, e godere di tanta fiducia da parte del cliente è una grande responsabilità!".
Oltretutto è uno dei builder con la lista di attesa più lunga, un pò per i suoi speciali pick up che puoi avere solo comprando una delle sue chitarre, sono infatti famosi i suoi single coil '60 che avvolge lui stesso a mano su richiesta, frutto della sua esperienza e ricerca, dal tono più "hot and dark", come lo definiscono i suoi estimatori, ed è famoso anche per aver riprodotto in tiratura limitatissima la "number one" di Steve Ray Vaughan, copiandola nei particolari avendo a disposizione l originale da scrutare in ogni piccolo pezzo e per spiarla fin nei suoi angoli più nascosti, cosa che ha fatto anche con la Rory Gallagher, oltre che alla riproduzione in tiratura limitatissima della esquire di Jeff Beck, per la quale ha ricevuto i vivissimi complimenti di Seymur Duncan in persona. Nella lunga lista dei suoi clienti più celebri troviamo fra l altro Doug Aldrich (Dio, Whitesnake), Dave Amato and Bruce Hall (REO Speedwagon), Mick Mars (Mötley Crüe), Richie Sambora (Bon Jovi), Bono (U2), Duff McKagan (Guns N’ Roses), Ike Turner and Brad Whitford (Aerosmith), solo per citarne alcuni. Il custom shop Fender ha chiuso di recente gli ordini di questo builder per eccesso di ordinativi, probabilmente per 2 anni non accettano ordini rivolti a lui, da quanto ha lanciato il guanto di sfida a Cunetto come miglior reliccatore la sua ascesa è divenuta inarrestabile, oltre per la passione nel suo lavoro a 360°, questo team mi stupisce ogni ordine di più, sono una squadra formidabile.

Passiamo alla nostra tele, anzi, alla nostra "nocaster", perchè l esemplare in questione è denominato in questo modo per motivi legati alla storia di questo strumento. I collezionisti chiamano "Nocaster" le tele del 1951 che non riportano la scritta telecaster sulla paletta e che hanno solo il logo "Fender", questo fatto è dovuto al ricorso legale che fece Gretsch a quei tempi, e il motivo è legato al nome che Leo aveva dato alla neonata solid body: Broadcaster. Tale nome era già brevettato dal marchio Gretsch che chiese ed ottenne che non venisse più usato, e per questo motivo tutte le telecaster uscite in quel periodo in attesa di ricevere un nuovo nome di battesimo furono immesse sul mercato solo con la logo "fender" e nient altro, rarissime e ricercate dai collezionisti che le hanno ribattezzate appunto "NOCASTER".
Questa è una fedele riproduzione di quel modello, costruita e reliccata splendidamente dal Maestro Liutaio del Custom Shop Fender John Cruz, una rarissima versione masterbuilt di uno strumento che ha fatto la storia, questa bellissima blackguard è riprodotta in ogni singolo particolare, dal selettore pick up di forma rotonda ai pick up avvolti a mano fino ad arrivare alle viti della piastra giunzione a taglio e il tendicorde rotondo come sulle originali dell epoca. Bellissima anche la sfumatura 2 toni sunburst, con i tastini medium jumbo e il raggio 9,5 come ciliegina sulla torta, che la rendono suonabilissima e comoda per non essere solo un soprammobile ma una perfetta macchina da rock and roll dove bending e tecniche moderne sono permesse senza fatica. Il suono è da pura tele, col suo corpo in frassino selezionatissimo e leggero, il manico che sembra di un esemplare dell epoca, così ruvido al tatto, così risonante, un twang pazzesco, bastano poche note per essere catapultati nelle canzoni che hanno reso grande la telecaster, niente mezze misure, niente twisted al manico, niente stratocasterizzazioni, puro suono tele, puro rock and roll, e al manico è blues allo stato puro, fino a chiudere i toni e spaziare persino nel jazz. Tastiera da chitarra di liuteria. Complimenti John.......... un altro grande capolavoro.


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