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Stratocaster '69 Masterbuilt Jason Smith


Fender Stratocaster '69
Masterbuilt Jason Smith
Olympic White Relic


Anche se appartiene a una famiglia che da tre generazioni lavora per Fender, per Jason Smith diventare Master builder del custom shop non è stato facile, se l è guadagnato lavorando sodo. Figlio del leggendario Dan Smith del dipartimento ricerca e sviluppo Fender, è stato per 5 anni apprendista del liutaio John English e, nel 1995, ha iniziato dai lavori più umili, come imballare le chitarre.
Ansioso di imparare, ha ricoperto nel custom shop qualsiasi ruolo dove poteva essere di aiuto. E' diventato Masterbuilder nel 2006 ed è ben consapevole di essere uno degli 8 artisti al mondo a questo livello di talento. Considera questo titolo un grande onore e la possibilità di portare avanti non solo la tradizione di famiglia, ma anche la grande tradizione dei liutai Fender.

Ed ora veniamo a questa meraviglia, in ogni senso:

Tutti la conoscono e identificano con il soprannome di "palettona", mentre la mente ci riporta immediatamente a Hendrix o Blackmore, al palco di Woodstock e a quella performance indimenticabile di Jimy che ha accompagnato una generazione verso la rivoluzione culturale di quegli anni unici, e mentre tutto si trasformava anche la Fender e la mitica Stratocaster subivano in quegli anni dei cambiamenti epocali dovuti al nuovo assetto societario, dalle basi dei pick up di colore grigio alla nuova logo del modello in stampatello, sulla paletta maggiorata che già da un paio d anni era stata adottata, e con le nuove meccaniche con la "F, riportata anche sulla placca di giunzione corpo/manico e sulla custodia di colore nero, a infatizzare la logo aziendale, uno degli ultimi grandi modelli passati alla storia.
Il bello del relic è che quando compili l ordine non puoi sapere come sarà l estetica dello strumento finchè non aprirai la custodia, specialmente nelle Masterbuilt dove le reliccature sono veramente accurate, e i cambi di colore nelle verniciature che ricopiano l effetto delle vernici invecchiate dall età e ingiallite dal tempo, sono veramente verosimili, non si limitano a smaccazzare qua e la lo strumento, ma con cura gli conferiscono un vero effetto "vintage", come in questo esemplare che è praticamente indistinguibile da un originale dell epoca, anche nella paletta dove è stato perfettamente replicato il colore "giallone" della nitro di quegli anni a cavallo tra il '69 e il '70. Il modello a cui mi sono ispirato compilando l ordine è la mitica '69 maple cap che utilizzò anche hendrix a woodstock, che oltretutto crea quel bellissimo effetto dovuto al differente invecchiamento dei 2 tipi di acero e della relativa vernice, ogni dettaglio costruttivo è stato maniacalmente riprodotto, la tastiera in acero ma riportata come si faceva in quegli anni, che per non riconvertire il processo produttivo, quando dopo un periodo di sole tastiere in palissandro, venivano incollate sul manico al posto di quelle in palissandro, oggi ricercatissime dai collezionisti, e immediatamente riconoscibili dall assenza della striscia di noce nel retro del manico proprio come quelle in palissandro. Il crack finish distribuito a regola d arte e i controlli invecchiati a dovere si abbinano perfettamente alle ossidazioni del ponte brunito. Il potenziale di fuoco è pensato per una macchina da rock/blues, un set di '69 "gray bottom" avvolti a mano da Abigail Ybarra come espressamente richiesto sull ordine, naturalmente controllati da un selettore 5 vie. Il manico cicciotto ma al punto giusto, anche perchè questa è una chitarra su cui non puoi inserire una sottiletta, ma comodissimo e perfettamente equilibrato, con i tasti 6105 e raggio 10" che la rendono suonabilissima in tutte le condizioni. Anche la custodia rispetta l originale con il logo di metallo tipico del '69. Chitarra splendida che rende onore al builder che l ha costruita, e che come sempre ha fatto un impeccabile lavoro.
      Foxy Lady...........................

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